Descrizione
L'opera raffigura una figura femminile che regge sulla gamba destra il suo bambino e riprende la classica iconografia della Madonna con il Bambino. Particolarmente interessante è la composizione giocata su colori puri e ampi campiture coloristiche. Il gruppo famigliare poggia su un supporto indefinito di colore neutro che assume una tonalità più chiara verso l'alto. Ma a captare l'attenzione sono l'azzurro saturo di un cielo indefinito, la veste bianca con ampie pennellate di sfumature e la veste rossa della bambina. Percorrendo la scena lo sguardo dell'osservatore è infine catturato dagli occhi dei personaggi la cui profondità è resa dalla loro grandezza e da contorni marcati neri. Suggeriscono l'intensità del legame.
Notizie storico-critiche
Scrive Pastres: "L'autrice di quest'opera è stata una delle più interessanti e sensibili interpreti dell'arte friulana del secondo Novecento, capace di cimentarsi in tecniche diverse e di utilizzare differenti linguaggi, dal neorealismo all'informale, fino alla definizione di una personale cifra intimistica, mantenendo sempre alti livelli di qualità esecutiva. La tela in questione appartiene al periodo in cui l'artista risentiva della poetica neorealista (movimento assai vivace nel Friuli degli anni '50) [...]." L'opera fu donata dall'autrice alla Filologica nel 1989 in occasione della presentazione della sua pubblicazione "Conversazione sulle arti visive". In cambio la Filologica le ha donato la medaglia coniata per il 70° anniversario di fondazione.