DESCRIZIONE *
indicazioni sull'oggetto
La medaglia è incastonata entro cerchio di metallo, posto nella parte superiore, immediatamente sotto il coronamento ad aquila in legno scolpito e dorato della lancia.
indicazioni sul soggetto
DRITTO: nel c.: profilo femminile volto a sinistra con nastro attorno alla nuca dal quale scende un ciuffo di capelli, orecchino pendente sul lobo e collana di perle sul collo; sotto il collo firma dell'autore; a s.: un delfino rivolto verso il basso; a d.: una spiga rivolta verso il basso; sullo sfondo: mura merlate.
ROVESCIO: nel c.: un lume ad olio, adagiato su un ramo d'ulivo posto in esergo e a s., sulla cui estremità arde una fiammella circondata da raggi di luce; nell'ing. in a. e nel c. iscrizioni.
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
La medaglia di 8,5 cm, realizzata da Aurelio Mistruzzi in bronzo antico d’Aquileia e incastonata sulla lancia, deriva da una copia di minori dimensioni in bronzo comune, da lui coniata un anno prima quale medaglia sociale (se ne dà resoconto della sua realizzazione nel congresso del 1° ottobre 1922). Nella seduta del Direttivo del 25 febbraio 1923 si delibera di trarre dalla medaglia sociale tre esemplari di maggiori dimensioni e in bronzo pregiato, due delle quali da donare al Re Vittorio Emanuele III e all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia Benito Mussolini “come atto di riconoscimento della Società per il decreto d’unione del Friuli” e una terza da conservare in sede. Della stessa medaglia dovevano essere poi tratte un certo numero di copie, delle medesime dimensioni, ma in bronzo comune, da porsi in vendita a L. 100. L’esemplare rimasto presso la sede fu ripreso nel progetto artistico di Someda De Marco per il labaro sociale. In occasione del Quinto Congresso Sociale del 26 ottobre 1924 il Direttivo riporta che il dono numismatico fu notevolmente apprezzato “dall’Augusto Sovrano e dall’illustre Ministro” e che fu accompagnato “da una dedica rispettosa in cui si è trovato modo di spiegare gl’intendimenti della società e gli elevati obiettivi ch’essa si propone”. La medaglia sociale del 1922, che differisce oltre che per il materiale, unicamente per la posizione della firma collocata sullo spessore del collo, ebbe un’importanza fondamentale per la neonata associazione culturale, tanto da essere non solo definita medaglia sociale, ma anche da essere utilizzata nella copertina della rivista della Società del 1924, del 1925 e del 1926 e ripresa in quella del volume per il 50° anniversario della Filologica del 1969. Non solo ma nei primi anni compare anche in alcuni documenti come immagine della carta intestata. Presso la Filologica si conserva una copia con appicagnolo di 3,2 cm., mentre altre due copie, di cui una maggiorata e con solo l’immagine di Sot la Nape, fanno parte del lascito Mistruzzi donato alla Provincia di Udine, esposte in occasione degli eventi espositivi del 1992 e del 2013.