Descrizione
Il cassone presenta la forma di un parallelepipedo rettangolare chiuso da coperchio leggermente sporgente. I piedi sono costituiti da un cornicione sagomato solo sul davanti e lisci ai lati. Il frontale è tripartito con due riquadri quadrati ai lati e uno rettangolare centrale con cornice a strombo. Al centro presenta un unico motivo a rosone, affiancato agli angoli da fiorellini più piccoli e ai lati da un fiore inserito in un esagono a sua volta racchiuso entro un cerchio. Quest’ultimo motivo in dimensioni più grandi si ritrova sui riquadri laterali.
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Dall'ERPAC: "Questi manufatti sono esemplificativi della grande abilità e perizia che gli artigiani carnici avevano acquisito nella lavorazione del legno in età moderna e secondo le intenzioni di Michele Gortani, fondatore del Museo, conservarle significava raccogliere un campionario delle diverse tipologie di decorazioni, proprie di ciascuna delle valli che compongono la Carnia. [...] i manufatti con le decorazioni più curate ed elaborate erano destinati a contenere il corredo delle spose nelle camere da letto; altri, più grandi e più semplici, servivano per conservare le granaglie nelle cucine o nelle dispense". Si è identificato il mobile con il num. 25 dell'inventario post terremoto redatto da Andreina Nicoloso Ciceri nel 1984.