Descrizione
Manufatto realizzato in ferro battuto composto da una struttura rettangolare formata da bacchette in ferro. Poggia su quattro piedini a ricciolo. È un alare doppio costituito da due montanti verticali ai quali è saldata una traversa inferiore, detta taviers, utilizzata per sostenere la legna da ardere. In cima ai montanti si trovano le diàrie, i cestelli lavorati, per contenere ciotole per il sale o altri recipienti usati in cucina. Immediatamente sotto s’innestano i bracci mobili, terminanti a forma di gancio, dai quali pendono catenelle con altri ganci funzionali al sostegno di utensili da cucina. I bracci mobili sono uniti ai montanti laterali da due barre diagonali terminanti a doppio ricciolo. Lo stesso motivo decorativo si trova sulla parte inferiore dei montanti, nel punto di giuntura con i piedini. La parte mediana delle bacchette verticali assume una forma tornita.
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Dall’ERPAC: “Secondo le ricerche effettuate da Luigi Ciceri, l’alare iniziò a diffondersi nelle dimore signorili a partire dal XVII secolo, divenendo, nel corso degli anni, una presenza pressoché costante in tutte le case friulane, almeno fino all’avvento di più moderni sistemi di riscaldamento e cottura dei cibi. In generale l’alare friulano si distingueva per una forma particolare che non trovava riscontro nelle altre zone d’Italia, come fu puntualmente rilevato da Paul Scheuermeier durante l’importante e sistematica indagine inerente alla cultura materiale da lui condotta negli anni Venti del secolo scorso. […] Questi oggetti potevano essere caratterizzati da linee pulite ed essenziali, ma spesso assumevano il valore di vere e proprie opere d’arte per la ricercatezza e la raffinata eleganza delle decorazioni […]. Di tutto rilievo sono i significati simbolici legati a questi oggetti, che nell’opinione del Ciceri, sono assurti a emblema “della nostra civiltà patriarcale”, trasmessi di padre in figlio e motivo di orgoglio e di prestigio dei possessori”.